Eventi musicali italiani

MI AMI: il festival della musica italiana a Milano

I festival in Italia sono ormai a centinaia, con cartelloni spesso sovrapponibili per via delle tournée estive dei medesimi musicisti, “catturati” dagli stessi organizzatori. A fare la differenza ci sono pochissime kermesse, e una di queste, da citare almeno per il modello inedito che ha rappresentato al suo lancio, è il MI AMI, il festival dedicato alla musica italiana.

Quasi vent’anni di focus sulla musica tricolore

Nessun artista è troppo indipendente o troppo grande per il MI AMI, ma i palchi di questa nostra Glastonbury tendono a essere dedicati ad artisti indipendenti e ancora tutti da scoprire, che in un certo senso hanno il loro battesimo del fuoco all’ombra di questo evento organizzato per la prima volta nel 2005 con lo zampino di Rockit.it, portale fondamentale per la conoscenza e la diffusione della musica italiana.

Diffusione che senza il MI AMI sarebbe sicuramente più complessa: da questi palchi hanno preso il volo le carriere di Calcutta, di Liberato, dei Baustelle, de Lo Stato Sociale, de I Cani: scorrendo l’elenco delle diverse edizioni è impossibile che l’occhio non finisca su nomi che ormai sono di star assolute del panorama nazionale.

E non ci si ferma solo alla musica: con la maturità sono arrivate le espansioni, e nel corso degli ultimi anni il MI AMI è diventato anche la casa di scrittori come Paolo Nori (proprio lo stesso dello “scandalo Dostoevskij”), disegnatori come Gipi o Zerocalcare: creatività e originalità al centro, anche senza cantare!

La storia del Premio Tenco

Non è esattamente un festival ma c’è tanta musica, e non è propriamente un “award”, anche se vengono assegnati riconoscimenti: è questa l’unicità del Premio Tenco, che da cinquant’anni va alla ricerca dei migliori cantautori italiani e stranieri.

Un premio come nessun altro

Questa kermesse rappresenta un unicum nel mondo della musica dello Stivale perché inizialmente il suo focus era su artisti già noti, anche all’estero, che si fossero particolarmente distinti durante il loro lavoro: quasi un premio alla carriera!

Solo da poche edizioni, a essere premiati sono arrivati anche i migliori emergenti (nel loro caso si riceve la targa “Club Tenco”): è un modo di dare una spinta a un settore e a degli artisti sempre più bisognosi di aiuti, per quanto essi possano essere immateriali.

Leggere l’elenco degli insigniti è come un best of del meglio che viene offerto dal mondo della canzone d’autore: c’è rappresentata la Francia, il Canada (con Leonard Cohen, Joni Mitchell…), ovviamente gli Stati Uniti (con Tom Waits, Randy Newman…). Senza dimenticare gli italiani, che se finiscono in questa compagnia sono davvero “grandi”. Eccoli, allora: Capossela, Vasco, Ligabue, Battiato, De André, Jannacci e via dicendo.