La storia del Premio Tenco

Non è esattamente un festival ma c’è tanta musica, e non è propriamente un “award”, anche se vengono assegnati riconoscimenti: è questa l’unicità del Premio Tenco, che da cinquant’anni va alla ricerca dei migliori cantautori italiani e stranieri.

Un premio come nessun altro

Questa kermesse rappresenta un unicum nel mondo della musica dello Stivale perché inizialmente il suo focus era su artisti già noti, anche all’estero, che si fossero particolarmente distinti durante il loro lavoro: quasi un premio alla carriera!

Solo da poche edizioni, a essere premiati sono arrivati anche i migliori emergenti (nel loro caso si riceve la targa “Club Tenco”): è un modo di dare una spinta a un settore e a degli artisti sempre più bisognosi di aiuti, per quanto essi possano essere immateriali.

Leggere l’elenco degli insigniti è come un best of del meglio che viene offerto dal mondo della canzone d’autore: c’è rappresentata la Francia, il Canada (con Leonard Cohen, Joni Mitchell…), ovviamente gli Stati Uniti (con Tom Waits, Randy Newman…). Senza dimenticare gli italiani, che se finiscono in questa compagnia sono davvero “grandi”. Eccoli, allora: Capossela, Vasco, Ligabue, Battiato, De André, Jannacci e via dicendo.